La gravidanza rappresenta un vero e proprio percorso: per dar luce a una nuova vita, ogni cosa deve funzionare come un perfetto ingranaggio di un meccanismo più complesso. Tuttavia, molte sono le situazioni in grado di compromettere o impedire il normale progredire della gravidanza. Una complicanza comune è rappresentata dalla minaccia di aborto: questa si manifesta tipicamente con perdite ematiche, con o senza dolore pelvico, prima della ventesima settimana di gestazione. L’80% di queste perdite avviene nel primo semestre. (1) Questa ha un’incidenza del 20-30% e il 25% evolve in aborto spontaneo.
Alla base di questa condizione patologica vi sono bassi livelli di Progesterone Endogeno e una mancata tolleranza immunologica: questi rappresentano fattori di rischio indipendenti, in grado di determinare l’esito di una gravidanza.
A tal proposito, la vitamina D, considerata la sua azione di modulatore immunitario, favorendo processi quali la tolleranza immunologica e mimando l’attività del progesterone endogeno, sembra rappresentare un valido aiuto per il mantenimento fisiologico della gravidanza. Ma allora, in che modo favorisce questo processo così delicato e complesso?
Prima occorre valutare il ruolo fisiologico dei due attori principali della gravidanza: sistema immunitario e Progesterone Endogeno.
Sistema Immunitario e tolleranza immunologica: una questione di equilibrio
Il feto rappresenta un organismo per metà immunologicamente estraneo. Questo, nelle prime settimane deve impiantarsi, crescere e svilupparsi. Affinché questo avvenga, è fondamentale che l’organismo materno sia in grado di immunomodulare la propria risposta: questo processo, necessario e importante per impedire il rigetto del feto, viene definito “tolleranza immunitaria”.
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