La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è considerata il disturbo endocrinologico più comune tra le donne in età riproduttiva. Le pazienti con PCOS soffrono di numerosi problemi di salute, tra cui disturbi riproduttivi, metabolici e psicologici, oltre a una riduzione generale della qualità della vita.
La diagnosi della sindrome si basa, attualmente, sui Criteri di Rotterdam del 2003, che richiedono la presenza simultanea di almeno due dei seguenti tre criteri: iperandrogenismo, oligo/ anovulazione, presenza di cisti ovariche. [1]
In base alla combinazione dei vari criteri si identificano 4 tipi o fenotipi di PCOS, distinguibili per le manifestazioni cliniche e le caratteristiche ormonali:
- Fenotipo A: segni e sintomi di iperandrogenismo, disfunzioni ovulatorie e ovaio policistico.
- Fenotipo B: iperandrogenismo e disfunzioni ovulatorie.
- Fenotipo C: iperandrogenismo e ovaio policistico.
- Fenotipo D: disfunzioni ovulatorie e ovaio policistico.
Tuttavia, una recente review di Myers et al. si è concentrata sulla divisione tra i fenotipi iperandrogenici (A, B e C) e il fenotipo D, con l’opinione che probabilmente si tratti di due condizioni separate con differenti eziologie. [2]
Prevalenza e caratteristiche del fenotipo D
Il fenotipo D, l’unico non iperandrogenico, si distingue dagli altri fenotipi di PCOS principalmente per l’assenza di iperandrogenismo (HA), manifestandosi con disfunzioni ovulatorie e morfologia ovarica policistica. [3]
Per quanto riguarda la diffusione, la review di Myers et al. ha mostrato che il fenotipo D sembra essere molto più comune nell’Asia orientale, in particolare in Vietnam e Corea del Sud, dove oltre il 65% delle pazienti con PCOS campionate fa parte del fenotipo D. In Italia, invece, sembra essere presente nel 15-24% delle donne con PCOS. [2]
È, ovviamente, necessario svolgere ulteriori ricerche per calcolare una distribuzione accurata dei fenotipi a livello mondiale soprattutto considerando che il fenotipo D non presenta segni clinici identificabili come irsutismo, acne e alopecia ed è quindi possibile che sia sottodiagnosticato rispetto agli altri fenotipi.
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