La gravidanza rappresenta uno dei momenti più felici nella vita di una donna, eppure può capitare che qualcosa non vada come dovrebbe.

Tra le complicanze più comuni troviamo la minaccia di aborto spontaneo, che si verifica in circa il 20-25% dei casi e purtroppo può portare all’interruzione prematura della gravidanza. [1]

Ma quali sono le cause? Si stima che circa un quinto delle donne incinte con minaccia di aborto presenti un ematoma subcoriale. [2]

Cos’è l’ematoma subcoriale e quali sono le cause

Gli ematomi subcoriali non sono altro che una raccolta di sangue all’interno della cavità uterina. In genere, quando sono di piccole e medie dimensioni regrediscono, mentre quelli più grandi possono causare un distacco del 30-40% della placenta dall’endometrio, con conseguente compressione del sacco gestazionale a favore dell’aborto spontaneo. [3]

L’eziopatogenesi dell’ematoma subcoriale deve ancora essere completamente chiarita, tuttavia, si ritiene che fattori immunologici, malattie autoimmuni, condizioni mediche preesistenti, infezioni, storia di aborti ricorrenti e malformazioni uterine siano fattori predisponenti.

Cosa succede se l’ematoma subcoriale non si riassorbe?

Una persistenza dell’ematoma subcoriale può essere correlata ad esiti avversi, tra cui non solo l’interruzione precoce o tardiva della gravidanza, ma anche il parto pretermine e la rottura prematura delle membrane. Pertanto, affinchè la gravidanza segua il suo normale corso è fondamentale una tempestiva risoluzione dell’ematoma subcoriale. [4]

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