L’equilibrio tra estrogeni e progesterone è fondamentale per evitare stimolazioni ormonali potenzialmente dannose ed è ugualmente importante l’espressione recettoriale a cui essi si legano. Questa alterazione può contribuire negativamente alla genesi di alcune patologie ginecologiche correlate all’iperestrogenismo. Iperplasia endometriale, polipi endometriali, adenomiosi ed endometriosi hanno un’importante prevalenza nella popolazione generale femminile. Recenti evidenze scientifiche dimostrano come nel 52% dei casi possono manifestarsi tramite AUB (Abnormal Uterine Bleeding = Sanguinamento Uterino Anomalo) che diventa dunque il sintomo predominante delle patologie ginecologiche estrogeno-sensibili. L’iperestrogenismo non è tipico solo dell’età fertile ma può interessare anche le fasi di transizione menopausale che espongono la donna a un iperestrogenismo assoluto/relativo più marcato rispetto alla donna in età fertile, fenomeno conosciuto come paradosso della perimenopausa. Ciò aumenta il rischio di manifestare sintomi e/o formazioni ginecologiche estrogeno-sensibili. In questo contesto diventa utile conoscere le diverse alternative terapeutiche per supportare la donna con trattamenti sicuri ed efficaci che garantiscano un miglioramento delle sintomatologie associate e di conseguenza della qualità della vita delle pazienti.
Iperestrogenismo assoluto e relativo
Estrogeni e progesterone mediano attività diverse, a volte opposte. Nell’utero, infatti, gli estrogeni promuovono la crescita e la proliferazione cellulare, mentre il progesterone induce il differenziamento cellulare. Pertanto, l’equilibrio tra estrogeni e progesterone è fondamentale per evitare stimolazioni ormonali potenzialmente dannose. Sia alti livelli di estrogeni associati a livelli normali di progesterone, sia bassi livelli di progesterone accoppiati a livelli normali di estrogeni risultano in una relativa sovrastimolazione degli estrogeni. La condizione è nota come “Unopposed estrogens” e rappresenta un importante fattore di rischio per diverse patologie derivanti principalmente dalla proliferazione e dall’invasività dei tessuti coinvolti. Una volta secreti, gli ormoni steroidei esercitano i loro effetti finali nelle cellule bersaglio che esprimono i relativi recettori.
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