Myo e D-chiro-inositolo, sotto forma di inositolofosfoglicani, sono “secondi messaggeri” dell’ormone insulina. Tuttavia, anche se le loro funzioni biologiche vengono spesso confuse, è bene ricordare che Myo e D-chiro svolgono ruoli differenti nell’organismo.

Il Myo è coinvolto nell’utilizzo dei trasportatori e nell’assorbimento cellulare del glucosio, mentre il D-chiro-inositolo è coinvolto nel metabolismo e nello storage del glucosio sottoforma di glicogeno. Il Myo è sintetizzato in maniera endogena a partire dal glucosio 6-fosfato e si trova a livello delle membrane cellulari come fosfatidilinositolo fosfato, legato ai fosfolipidi di membrana. Regola l’attività di diversi ormoni quali l’insulina, l’ormone della tiroide (TSH) e l’ormone follicolo-stimolante (FSH). Inoltre, viene convertito in D-chiro-inositolo da un enzima, l’epimerasi, che è insulino-dipendente [1,2].

Il D-chiro-inositolo come inibitore dell’aromatasi

Riguardo al D-chiro-inositolo, le ultime evidenze scientifiche ci dimostrano che, oltre ad avere un meccanismo d’azione ampiamente riconosciuto come secondo messaggero dell’insulina e ad essere coinvolto nella sintesi del glicogeno, ha un meccanismo d’azione diretto e indipendente dalla stessa insulina sull’aromatasi, l’enzima deputato alla trasformazione degli androgeni in estrogeni. In particolare, si è scoperta un’azione di modulazione negativa dell’espressione genica dell’aromatasi da parte del D-chiro-inositolo [3].

Una recente review pubblicata su Expert Opinion evidenzia come il D-chiro-inositolo possa avere degli effetti simili agli inibitori dell’aromatasi, senza però causare uno stato ipoestrogenico e dovrebbe essere considerato in tutte le patologie associate ad iperestrogenismo o calo dei livelli di testosterone [4]…

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