Roma – Venerdì 1° settembre, nella Giornata Internazionale della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), a cui è dedicato tutto il mese di settembre, il Colosseo per quattro ore si è tinto di verde acqua, colore sociale della patologia e di tutte le donne che ne sono affette. La sindrome dell’ovaio policistico è un disturbo endocrino-ginecologico che colpisce le donne in età fertile, tra il 10 e il 15% della popolazione femminile, con conseguenze importanti sulla salute riproduttiva, metabolica, psicologica e sulla qualità di vita delle stesse.
“La PCOS rappresenta una condizione molto complessa, che comporta segni clinici nella donna da non sottovalutare, tra cui assenza prolungata del ciclo, difficoltà nel realizzare il desiderio di gravidanza, problemi di peso, acne, irsutismo, manifestazioni che hanno risvolti psicologici importanti, come senso di inadeguatezza, disagio e depressione”. A dirlo è Patrizia Logoteta, Direttrice Generale di Lo.Li. Pharma, azienda che opera da oltre vent’anni nel settore della salute, in particolare nell’ambito della ginecologia, dell’ostetricia e dell’endocrinologia e che ha sostenuto l’evento contribuendo all’illuminazione del Colosseo.
“Come azienda, da sempre dalla parte delle donne, – continua la Dottoressa Logoteta – abbiamo indirizzato gran parte della nostra attività di ricerca su fertilità, gravidanza, e verso la sindrome dell’ovaio policistico. Per questo, oltre al nostro impegno nella ricerca scientifica e nella divulgazione, ogni anno nel mese di settembre sosteniamo la lotta quotidiana che la convivenza con questa sindrome impone a chi ne soffre, cercando di sensibilizzare tutti gli stakeholder e supportando le pazienti attraverso campagne di comunicazione”. “Quest’anno – conclude la Direttrice Generale di Lo.Li. Pharma – abbiamo voluto dare un segnale ancora più forte e visibile contribuendo all’illuminazione per una sera del Colosseo, simbolo di forza e resistenza, con il colore associato alla PCOS, accendendo ancora una volta l’interesse su questa patologia dietro la quale ci sono i volti di centinaia di migliaia di donne”.
L’illuminazione del Colosseo è stata anticipata da un momento di confronto, organizzato dall’associazione scientifica senza fini di lucro EGOI (The Experts Group on Inositol in Basic and Clinical Research), con una conferenza stampa nella Sala Laudato Si’ del Campidoglio per rivalutare e ridiscutere i risultati fin qui raggiunti rispetto al trattamento della PCOS.
Ad aprire i lavori, moderati dal Prof. Michele Mirabella, e patrocinati da Roma Capitale, il ministro della Salute Orazio Schillaci che, con un videomessaggio, ha ricordato quanto sia importante diffondere informazioni appropriate a partire dai più giovani e come “sani e corretti stili di vita, acquisiti sin dalla più giovane età, aiutano nella prevenzione e nel trattamento di questa condizione clinica. Fin dall’infanzia sono fondamentali l’esercizio fisico, l’adozione di una alimentazione corretta ed equilibrata, anche per mantenere il peso sotto controllo e allontanare il rischio di sovrappeso e obesità che interessa tra il 40 e l’80 per cento delle donne affette dalla sindrome dell’ovaio policistico”.
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