L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) descrive l’infertilità come una patologia del sistema riproduttivo maschile e/o femminile, definita dal fallimento nell’ottenere una gravidanza dopo 12/24 mesi di rapporti sessuali non protetti (1).

Per quanto riguarda l’infertilità femminile, le terapie possono essere sia farmacologiche sia chirurgiche, in relazione alle cause. I farmaci utilizzati nei protocolli di procreazione medicalmente assistita (PMA) possono comportare dei rischi per le donne quali, ad esempio, la sindrome da iperstimolazione ovarica e le gravidanze multiple. Per questo motivo, numerose indagini scientifiche hanno posto l’attenzione sull’utilizzo di sostanze naturali per il trattamento dell’infertilità femminile.

Prevalenza e cause di infertilità

La prevalenza di infertilità in donne in età riproduttiva è di 1 su 7 coppie nei paesi occidentali, di 1 su 4 nei Paesi in via di sviluppo (2). In Italia si stima che circa il 15% delle coppie sia infertile.

L’infertilità femminile può essere causata da diversi fattori quali, ad esempio, anomalie delle ovaie, dell’utero, delle tube di Falloppio o del sistema endocrino, sebbene tra i principali fattori che influenzano negativamente la probabilità di concepire in maniera spontanea vi sia l’età del partner femminile. Attualmente, l’età media per il primo figlio è di circa 30 anni in molti dei Paesi europei (2).

L’inositolo nella fisiologia della riproduzione

Tra le sostanze naturali, è ormai consolidato il ruolo e l’importanza dell’inositolo nella fertilità femminile. La letteratura scientifica è ricca di studi che dimostrano i benefici dell’integrazione di questa sostanza durante la fase follicolare per ottenere una buona qualità ovocitaria…

 

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