È ormai noto in letteratura che la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è caratterizzata da uno stato cronico di infiammazione e di insulino-resistenza, ma i fattori scatenanti alla base di questi due fattori biochimici sono ancora sconosciuti.
È stata recentemente formulata un’ipotesi microbiologica per lo sviluppo della PCOS che rappresenta un nuovo paradigma nell’eziologia della sindrome e suggerisce che i disturbi intestinali, come una flora batterica alterata, possano alterare la permeabilità della mucosa con conseguente aumento del passaggio di lipopolisaccaridi (LPS) dai batteri Gram negativi attraverso il colon nella circolazione sistemica. La conseguente attivazione del sistema immunitario interferisce con la funzione del recettore dell’insulina, aumentandone i livelli plasmatici, che a loro volta aumentano la produzione di androgeni a livello ovarico interferendo con il normale sviluppo del follicolo.
Questa teoria, conosciuta come la teoria del DOGMA può spiegare tutte e tre le componenti della sindrome: anovulazione/irregolarità mestruale, iperandrogenismo (acne, irsutismo) e sviluppo di piccole e multiple cisti ovariche (1).
Microbiota intestinale
L’intestino umano ospita 1014 batteri con circa 1000 diverse specie batteriche. In situazioni fisiologiche, esiste un’intricata “barriera” selettiva che consente il trasferimento di acqua e nutrienti utili attraverso la parete intestinale, impedendo il passaggio di batteri potenzialmente nocivi. Spesso i batteri, conosciuti come “batteri buoni” svolgono un ruolo importante nell’aiutare a prevenire il passaggio di sostanze potenzialmente dannose e i ‘‘batteri cattivi’’.
Questa relazione simbiotica tra i “batteri buoni” e il loro ospite è mediata dalla capacità dei batteri di produrre nutrienti e sostanze regolatrici che migliorano la funzione dell’epitelio del colon. Gli acidi grassi a catena corta (SCFA) come acetato, butirrato e proprionato, sono prodotti dai batteri buoni tramite un processo di fermentazione dei carboidrati. È stato infatti riportato che gli SCFA migliorano la barriera contro il passaggio dei batteri cattivi e forniscono una fonte energetica essenziale per l’epitelio del colon, aiutando a mantenere l’integrità delle giunzioni strette. La produzione di SCFA e acido lattico anche da Bifidobacteria e Lactobacillus aiuta a ridurre il pH del lume del colon, fornendo condizioni che sono ostili alla crescita di “batteri cattivi” patogeni (2,3).
PCOS e alterazione del microbiota
Nessuno studio ha valutato direttamente le potenziali differenze nella flora intestinale tra pazienti con PCOS e donne sane. Tuttavia, è ben noto che la maggior parte dei pazienti con PCOS è in sovrappeso o obesa e altri studi precedenti hanno identificato che un elevato apporto energetico, ricco di grassi saturi e zuccheri raffinati, è più comune nelle donne con PCOS rispetto a donne sane…
Articoli in evidenza
Tiroide: l’importanza di un corretto funzionamento in gravidanza
Le patologie tiroidee rientrano tra le più comuni malattie del mondo endocrinologico e ciò è valido anche in particolari fasi della vita come ad esempio la gravidanza. Si stima, infatti, che il 15%...
Myo e d-chiro inositolo 40:1: i benefici
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è un disturbo piuttosto diffuso, che colpisce il 10-15% delle donne in età riproduttiva, ma che non sempre viene compreso nella sua complessità. Oltre a...
Ipogonadismo tardivo, le nuove evidenze scientifiche
Con il termine ipogonadismo si intende una condizione patologica causata da una carenza androgenica che si ripercuote su diversi aspetti, impattando negativamente la qualità della vita (1,2). Si...
Recent Comments