Il Prof. Maurizio Nordio, endocrinologo all’Università La Sapienza di Roma, è intervenuto ai microfoni di “La Casa della Salute” su RTV San Marino per parlare delle patologie causate dall’eccesso di estrogeni, sia nelle donne che negli uomini.
Il Prof. Nordio ha parlato dell’importanza dell’equilibrio ormonale, fondamentale per la salute. Al contrario, quando questo viene meno, si verificano delle alterazioni nel funzionamento del nostro organismo.
In questo caso, riferendoci all’iperestrogenismo possiamo distinguerlo in:
- assoluto: vero e proprio eccesso di estrogeni;
- relativo: diminuzione di altri ormoni come il progesterone o alterazione dei recettori.
Iperestrogenismo nella donna
Nella donna, un eccesso di estrogeni può stimolare i tessuti estrogeno-dipendenti. Questi ormoni svolgono un ruolo importante nella proliferazione cellulare di vari tessuti, agendo come fattori di crescita. Infatti, l’iperestrogenismo può indurre una maggiore proliferazione dei tessuti uterini, in particolare dell’endometrio.
Questa condizione può interessare alcune situazioni patologiche dell’età fertile, come ad esempio polipi endometriali, iperplasia endometriale, endometriosi e adenomiosi; ma può essere presente in maniera prevalente anche durante la fase perimenopausale.
Iperestrogenismo nell’uomo
Gli estrogeni sono comunemente noti come ormoni femminili, tuttavia, sono presenti anche negli uomini e un eccesso di essi può verificarsi in entrambi i sessi.
Ma come si manifesta l’iperestrogenismo negli uomini? Principalmente con la sindrome metabolica, che include aumento di peso e alterazione della glicemia, e con una “femminilizzazione” dell’uomo, che a volte risulta essere molto evidente.
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