La sindrome da carenza di testosterone, nota anche come ipogonadismo ad esordio tardivo, è una sindrome clinica e biochimica che può verificarsi negli uomini con l’avanzare dell’età. La condizione è caratterizzata da una ridotta produzione di testosterone testicolare, dalla disfunzione dell’asse ipotalamo-ipofisi-testicolo e può interessare più sistemi e/o organi, oltre che avere conseguenze sostanziali sulla salute (1).

La gestione della sindrome da carenza di testosterone è molto controversa e vi sono diverse opinioni tra gli esperti nell’affrontare l’argomento. Innanzitutto, ci sono differenze importanti nei sistemi sanitari tra il Nord America e l’Europa, incluso il concetto di carenza di testosterone negli adulti, l’accessibilità ad alcuni test di laboratorio e la disponibilità di alcune formulazioni di testosterone (2).

Segni e sintomi della sindrome da carenza di testosterone

Si parla di segni fisici correlati alla sindrome da carenza di testosterone in presenza di cambiamenti nella composizione corporea (aumento del grasso viscerale), ginecomastia, atrofia testicolare, atrofia muscolare, fratture ossee, riduzione dell’altezza, perdita dei peli pubici, facciali e ascellari.

Per quanto riguarda, invece, i sintomi ci si riferisce a:

  • cambiamenti dell’umore,
  • disturbi del sonno,
  • ridotta libido,
  • ridotta energia,
  • fatica,
  • riduzione della forza muscolare,
  • riduzione della concentrazione e poca memoria,
  • difficoltà nell’erezione,
  • riduzione dell’eiaculato
  • infertilità.

Studi recenti stimano che il 39% degli uomini dai 45 anni in su soffre di carenza di testosterone, considerando come cut-off di riferimento i 300 ng/dL (3)….

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